Il bacino di una donna ha una forma complessa, è più largo, così da consentire al bambino di compiere diverse manovre durante il travaglio. La maggior parte dei bambini nella pancia si posiziona lateralmente guardando a destra o a sinistra. Tuttavia, in prossimità del parto i bambini si posizionano sempre a testa in giù o in su, questo perché lo spazio nel bacino è più ampio in altezza.
L’essere umano è una macchina perfetta, per questo possiamo dire che il bacino di una donna è progettato alla perfezione per ospitare il bambino fino al termine della gravidanza e con una forma ideale per permettere al bambino di girarsi nella direzione giusta al momento del parto.
Le manovre del bambino durante il travaglio sono dovute alle contrazioni e alla resistenza opposta dal canale del parto. Oltre a compiere queste manovre di rotazione, il bambino scende contemporaneamente lungo il collo vaginale.
Durante il parto, appena la vulva si è dilatata a sufficienza, la testa del bambino riuscirà ad emergere. Di solito il bambino nasce a testa in giù, ma si girerà molto rapidamente su un lato.
Ormoni durante il travaglio
Ossitocina: conosciuta come l'ormone dell'amore. L'ossitocina viene secreta durante il sesso, dopo l'ovulazione e durante il travaglio, il parto e l'allattamento. Crea sentimenti di nutrimento e amore.
Endorfine: le endorfine sono prodotte in risposta al dolore e allo stress. Le endorfine hanno effetti calmanti e antidolorifici. Con il progredire del travaglio e l'intensificarsi del dolore, i livelli di endorfine aumentano costantemente nei travagli non medicalizzati.
Adrenalina: l'adrenalina è nota anche come ormone della "lotta o della fuga". L'adrenalina viene secreta in risposta allo stress, alla paura e al dolore estremo. Se una donna prova queste sensazioni durante il travaglio, può produrre troppa adrenalina che può rallentare il travaglio.
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Fasi del travaglio
Il travaglio si divide in quattro fasi
La prima fase del travaglio detta prodromica consiste nella lenta apertura della cervice e nella perdita del tappo della mucosa.
La seconda fase detta dilatante è di preparazione al parto vero e proprio.
La terza fase detta espulsiva è la nascita del bambino.
La quarta fase detta secondamento è l’espulsione della placenta.
I principali segni dell'inizio del travaglio sono
Contrazioni
Perdita della mucosa vaginale o sanguinamento
Rottura delle acque
Prima fase del travaglio
La prima fase del travaglio è composta da tre fasi diverse e comporta l'assottigliamento, il rammollimento e l’accorciamento del collo dell'utero fino a una sua dilatazione iniziale di 4 cm.
Fase dilatante o primo stadio
In genere, questa fase è la più lunga e la meno dolorosa del travaglio. La cervice si assottiglia e si dilata da zero a 4/6 cm. Questa fase può durare ore ed essere accompagnata da lievi contrazioni. Le contrazioni possono essere regolari o irregolari, oppure non si notano affatto.
Durante la prima fase del travaglio è importante monitorare e registrare attentamente il benessere della donna, quello del bambino e l'andamento del travaglio. Questo aiuta a sapere se il travaglio procede normalmente, a riconoscere tempestivamente eventuali problemi e a garantire una comunicazione chiara. L'ideale sarebbe vivere la fase iniziale nel comfort di propria casa.
Fase espulsiva o secondo stadio
La fase successiva è caratterizzata da contrazioni forti e dolorose che tendono a verificarsi a distanza di tre o quattro minuti l'una dall'altra e durano da 30 a 60 secondi. La cervice si dilata da 4/6 a 8 cm.
Terzo stadio
La cervice si dilata da 8 a 10 cm (cioè è completamente dilatata).
Le contrazioni possono diventare più intense, dolorose e frequenti. Può sembrare che le contrazioni non siano più separate, ma che si susseguano l'una all'altra.
Non è raro avvertire una sensazione di perdita di controllo e persino un forte bisogno di andare in bagno, mentre la testa del bambino si muove lungo il canale del parto e spinge contro il retto.
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Cosa fare nella prima e nella seconda fase del travaglio?
Chiedere supporto al proprio partner
Cambiare spesso posizione e scegliere posizioni confortevoli.
Potrebbe essere utile abbassare le luci, mettere della musica o seguire delle tecniche di hypnobirthing.
Mantenersi il più possibile rilassati e prendersi cura delle proprie esigenze.
A volte l'umorismo può alleggerire l'atmosfera, se opportuno.
Rimanere ben idratati.
Mangiare poco in quanto il sistema digestivo si muove naturalmente più lentamente e potrebbe insorgere la nausea. Alcuni alimenti facilmente digeribili sono la frutta, lo yogurt o il pane tostato.
Stare in piedi così da aiutare il corpo e il bambino ad andare secondo il senso della forza di gravità e favorendo il movimento del bambino verso il basso.
Cosa fare durante la terza fase?
Durante questa fase la donna è in prossimità del parto, perciò diamo per scontato che si trovi già in ospedale assistita dagli esperti.
Durante questa fase è opportuno spingere in corrispondenza di una contrazione e rilassarsi tra una contrazione e l'altra.
È più efficace effettuare due o tre spinte ad ogni contrazione, respirando tra una e l'altra, piuttosto che una sola lunga spinta.
Rilassare i muscoli del pavimento pelvico intorno all'apertura vaginale e la posizione eretta possono essere d’aiuto.
Supporto del partner durante il parto
Durante il parto si può decidere chi avere accanto, che può essere il partner o una persona cara. Questa può aiutare la donna nel mettersi nella posizione che la fa stare più comoda e nel ripetere con voce calma e ferma i consigli dell’ostetrica. Sconsigliamo il tifo o parole di incitamento.
Fase secondamento o quarto stadio
Dopo la nascita del bambino, l'utero si contrae delicatamente per allentare e spingere fuori la placenta. Ciò può avvenire da 5 a 30 minuti dopo la nascita del bambino.
Dopo la nascita del bambino, l'ostetrica ritarda il clampaggio del cordone ombelicale per consentire al sangue ossigenato di passare dalla placenta al bambino.
L'utero si contrae e la placenta si stacca dalla parete dell'utero, per poi scendere quindi nella vagina, pronta per essere spinta fuori.
I muscoli dell'utero continuano a contrarsi per fermare l'emorragia. Questo processo è sempre associato a una moderata perdita di sangue, fino a 500 millilitri. In questa fase del travaglio, uno dei problemi potenziali è il sanguinamento eccessivo (emorragia post-partum), che può provocare anemia e stanchezza. Per questo motivo la quarta fase viene attentamente controllata.
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Il compleanno del bambino
Dopo la nascita, alla mamma e al partner verrà concesso del tempo con il bambino, in modo da potersi conoscere reciprocamente.
È importante il contatto pelle a pelle, idealmente per le prime due ore dopo la nascita.
Dopo di ché il bambino verrà esaminato, pesato, misurato e gli verrà dato uno o più braccialetti identificativi.
Il bambino può essere vestito e avvolto in una coperta calda.
Controlli dopo la nascita del bambino
Durante il contatto primario pelle a pelle con il bambino, l'ostetrica o il medico effettueranno un controllo chiamato "indice di APGAR".
L’indice di APGAR viene eseguito due volte, a un minuto e a cinque minuti dalla nascita. Questo controllo aiuta l'ostetrica o il medico a capire se il bambino ha bisogno di ulteriori cure dopo la nascita.
L’indice APGAR si basa su:
frequenza respiratoria
frequenza cardiaca
colore della pelle
tono muscolare
riflessi
Perdita di sangue dopo il parto
Le perdite di sangue nei giorni o nelle settimane successive al parto (chiamate anche lochiazioni) sono del tutto normali e si verificano indipendentemente dal fatto che si tratti di un parto vaginale o di un parto cesareo.
Qual è la normale perdita di sangue dopo il parto?
Le esperienze di sanguinamento delle donne dopo il parto variano notevolmente. Nei primi giorni dopo il parto, la maggior parte delle donne ha un'emorragia da moderata ad abbondante. Nel corso dei primi giorni o delle prime settimane, il sanguinamento diminuisce gradualmente e cambia colore.
La maggior parte delle donne smette di sanguinare tra le quattro e le sei settimane dopo il parto. È anche comune che il sanguinamento sia più pesante dopo l'allattamento.